La fase dell’empatia serve a immergersi nel mondo dell’utente per comprendere le sue emozioni, esperienze e bisogni.
Esempio pratico: Immagina di progettare un’app per migliorare l’esperienza nei supermercati. Il tuo team potrebbe:
Osservare come i clienti navigano tra le corsie.
Intervistare persone che trovano difficoltà nel fare la spesa, come genitori con bambini piccoli o anziani.
Creare una mappa empatica, identificando punti di frustrazione (ad esempio, "non riesco mai a trovare le offerte").
Risultato: Una comprensione approfondita dei principali punti dolenti degli utenti nel contesto del supermercato.
Questa fase serve a trasformare i dati raccolti in una chiara definizione del problema.
Esempio pratico: Dopo l’analisi, il team identifica che molte persone perdono tempo cercando prodotti specifici. Formuliamo quindi un problem statement:
“Come possiamo aiutare i clienti a trovare rapidamente i prodotti in un supermercato per rendere la loro esperienza più efficiente e piacevole?”
Attività:
Raggruppare feedback simili.
Definire bisogni e desideri ricorrenti.
Risultato: Un obiettivo concreto su cui focalizzarsi: migliorare la navigazione e l’organizzazione all’interno dei supermercati.
Ora il team si riunisce per creare quante più idee possibili per risolvere il problema definito.
Esempio pratico: Per il supermercato, il brainstorming potrebbe produrre idee come:
Un’app con una mappa interattiva che guida l’utente agli scaffali giusti.
Etichette elettroniche luminose per segnalare promozioni.
Una funzione di ricerca vocale per trovare i prodotti disponibili.
Attività:
Utilizzare tecniche come Crazy 8s (8 idee in 8 minuti).
Combinare idee per creare nuove possibilità.
Risultato: Un ampio ventaglio di soluzioni da valutare.
Questa fase consiste nel trasformare le idee migliori in prototipi rapidi e tangibili.
Esempio pratico: Il team decide di creare un prototipo di un’app per supermercati. Questo potrebbe includere:
Un mockup digitale che mostra come un cliente può inserire la lista della spesa e ricevere il percorso ottimale.
Un video che simula come funzionerebbero le etichette elettroniche.
Una versione test dell’app con funzionalità limitate, come la ricerca del prodotto.
Attività:
Costruire qualcosa di semplice e veloce, senza preoccuparsi della perfezione.
Coinvolgere il team per affinare l’idea.
Risultato: Prototipi pronti per essere testati dagli utenti.
Il prototipo viene sottoposto agli utenti per raccogliere feedback e migliorarlo.
Esempio pratico: Il team organizza un test in un supermercato reale:
I clienti ricevono la versione beta dell’app per provarla mentre fanno la spesa.
Viene chiesto loro di completare un’attività specifica, come trovare tutti gli ingredienti per una ricetta in meno di 10 minuti.
Si raccolgono feedback sulle difficoltà incontrate (es. "non trovavo facilmente l’icona della mappa") e sulle funzionalità più apprezzate.
Attività:
Analizzare ciò che funziona e cosa no.
Apportare modifiche rapide al prototipo per migliorarlo.
Risultato: Un prodotto ottimizzato, basato su input reali degli utenti.
Conclusione: Un processo in continua evoluzione
Ogni fase del Design Thinking offre opportunità di apprendimento e miglioramento. Seguendo questo approccio, è possibile creare soluzioni innovative e user-centered che risolvono problemi reali. Ricordiamo sempre che il processo è iterativo: spesso si torna indietro per affinare idee, ridefinire problemi o migliorare prototipi sulla base di nuovi feedback.