La fase di test è il momento in cui il prototipo creato viene messo nelle mani degli utenti per raccogliere feedback diretti. È una fase cruciale, poiché consente di verificare se la soluzione proposta soddisfa realmente i bisogni, le aspettative e i desideri degli utenti.
Non è il punto di arrivo, ma parte di un processo iterativo: i risultati dei test forniscono spunti per migliorare ulteriormente la soluzione o, in alcuni casi, tornare a fasi precedenti del Design Thinking per ripensare aspetti fondamentali.
1. Validare le soluzioni: Confermare che il prototipo risponde alle esigenze degli utenti.
2. Identificare problemi: Rilevare criticità, difficoltà o incomprensioni nel prodotto o servizio.
3. Raccogliere feedback: Capire come gli utenti percepiscono e utilizzano il prototipo.
4. Iterare e migliorare: Utilizzare i risultati per perfezionare il design o esplorare nuove direzioni.
La fase di test segue un approccio strutturato per ottenere feedback significativo. Ecco i passaggi principali:
1. Definire il contesto del test
Stabilire quali aspetti del prototipo si vogliono testare: funzionalità, usabilità, design o esperienza complessiva.
Identificare le domande chiave:
Gli utenti capiscono come utilizzare il prodotto?
La soluzione risolve il problema definito?
Ci sono ostacoli o punti di frustrazione?
2. Selezionare gli utenti
Coinvolgere persone rappresentative del target finale, preferibilmente quelle che hanno fornito input nelle fasi iniziali (Empatia e Definizione).
Assicurarsi che il gruppo sia vario per ottenere una gamma ampia di feedback.
3. Creare un ambiente realistico
Simulare il più possibile il contesto in cui il prodotto o servizio sarà utilizzato.
Esempio: se si sta testando un’app per il trasporto pubblico, farlo durante una simulazione di viaggio.
4. Osservare e raccogliere feedback
Durante i test, osservare come gli utenti interagiscono con il prototipo.
Usare domande aperte come:
"Cosa pensi di questo passaggio?"
"Cosa ti ha confuso o sorpreso?"
Prestare attenzione anche al linguaggio del corpo e alle reazioni spontanee.
5. Documentare i risultati
Annotare osservazioni, commenti e idee degli utenti.
Utilizzare strumenti come registrazioni video, note o questionari per raccogliere dati utili.
6. Iterare sulla base del feedback
Analizzare i risultati per individuare problemi comuni o suggerimenti ricorrenti.
Tornare alla fase di prototipazione per migliorare o modificare la soluzione.
In alcuni casi, può essere necessario ridefinire il problema o generare nuove idee.
1. Test di usabilità:
Valutano quanto sia facile e intuitivo per gli utenti interagire con il prototipo.
Esempio: un’applicazione che guida l’utente in un flusso di registrazione.
2. Test di funzionalità:
Si concentrano sul verificare che il prototipo funzioni come previsto.
Esempio: una macchina automatica per il caffè che prepara le bevande richieste senza errori.
3. Test esperienziali:
Valutano l’esperienza complessiva dell’utente, includendo aspetti emotivi e cognitivi.
Esempio: un cliente che prova un nuovo servizio di check-in rapido in aeroporto.
1. Osservazione diretta: Guardare gli utenti mentre interagiscono con il prototipo, prendendo nota dei loro comportamenti e delle difficoltà incontrate.
2. Interviste: Parlare direttamente con gli utenti per approfondire le loro opinioni ed esperienze.
3. Questionari e sondaggi: Utilizzare strumenti per raccogliere feedback quantitativi.
4. Software di test: Per prodotti digitali, utilizzare piattaforme come UsabilityHub o Maze per valutare interfacce e flussi.
5. Test A/B/C: Comparare più versioni di un prototipo per vedere quale funziona meglio.
Scenario:
Un team ha sviluppato un prototipo di un’app per ordinare cibo in un ristorante.
1. Definizione del test:
Obiettivo: verificare se gli utenti riescono a completare l’ordine senza difficoltà.
Domande chiave:
"Gli utenti trovano il menu facile da navigare?"
"Ci sono passaggi confusi nel processo di pagamento?"
2. Test con gli utenti:
Invitano 10 persone a simulare un ordine utilizzando il prototipo.
Osservano che 4 utenti faticano a trovare il pulsante di conferma.
3. Feedback:
Gli utenti suggeriscono di spostare il pulsante in una posizione più visibile e di aggiungere un’icona esplicativa.
4. Iterazione:
Il team modifica il design del prototipo e ripete il test per verificare se il problema è stato risolto.
1. Feedback non strutturato: Gli utenti potrebbero fornire opinioni poco chiare o contraddittorie. È importante porre domande specifiche per ottenere risposte utili.
2. Bias cognitivi: Le preferenze personali o le aspettative possono influenzare il giudizio degli utenti. Coinvolgere un gruppo vario riduce il rischio.
3. Tempo limitato: I test possono essere lunghi, soprattutto se si usano più versioni. È fondamentale pianificare in anticipo.
È importante capire che la fase di test raramente porta a una soluzione definitiva. È un ciclo iterativo che collega tutte le fasi del Design Thinking:
1. I risultati del test possono portare a modificare il prototipo.
2. Se emergono problemi significativi, si potrebbe tornare a ridefinire il problema o generare nuove idee.
Questo approccio iterativo garantisce che la soluzione finale sia realmente centrata sui bisogni degli utenti.
La fase di test rappresenta la verifica sul campo del lavoro svolto nelle fasi precedenti. È il momento in cui il team si confronta direttamente con la realtà, ottenendo conferme o evidenze che indirizzano verso miglioramenti.
Un test ben condotto non solo perfeziona il prodotto o il servizio, ma rafforza l’intero processo di innovazione, garantendo che il risultato sia efficace, desiderabile e praticabile. La fase di test rappresenta anche un processo continuo di adattamento e miglioramento, anche dopo che il progetto è stato lanciato o completato. Da qui nasce la nostra sesta fase del Design Thinking: Evolvere.